Morte in culla riduciamo i fattori di rischio

Morte in culla: riduciamo i fattori di rischio

Si chiama morte in culla. Più precisamente Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante (Sudden Infant Death Syndrome, o SIDS). E’ un evento raro ma drammatico. Con i giusti accorgimenti si può ridurne il rischio al minimo.
E’ definita come la morte improvvisa ed inattesa di un lattante di età inferiore ad un anno che si verifica apparentemente durante il sonno. Morte che rimane inspiegata dopo una indagine accurata, comprendente l’autopsia completa, l’esame approfondito delle circostanze del decesso e la revisione della storia clinica del caso.

Perché si sviluppa la morte in culla

I fattori che la determinano possono essere diversi. Sono fattori ambientali che agiscono su bambini che non hanno ancora raggiunto il pieno sviluppo dei meccanismi di sopravvivenza o autorianimazione. Sono meccanismi che necessitano di una piena funzionalità del sistema di conduzione dei segnali elettrici del cuore. Controllato da alcuni aree cerebrali come i nuclei arcuati. Collocati nel tronco cerebrale. Il mediatore chimico che interviene in questi meccanismi è la serotonina. Una carenza è stata associata alla vulnerabilità dei bambini che muoiono per SIDS.

Per esempio un bambino che dorme con il viso sprofondato in un cuscino morbido a un certo punto si sveglia e si gira. Il suo cuore continua a funzionare in maniera corretta anche nel momento in cui fa fatica a respirare. In alcuni bambini nei primi mesi di vita questa meccanismi di sopravvivenza non sono ancora completamente sviluppati. Il nostro bambino che dorme con la faccia sul cuscino morbido quindi non si sveglia e non si gira. Il cuore tende a fermarsi. Con conseguenze tragiche.

Se non è identificabile con precisione la finestra temporale di vulnerabilità né tantomeno sono attualmente identificabili i bambini a maggior rischio attraverso screening di massa. È invece possibile evitare l’esposizione ai fattori di rischio. L’eliminazione dei fattori di rischio permesso di ridurre la frequenza della morte in culla di oltre il 50%. Nonostante ciò, la SIDS rappresenta ancora la terza causa di morte nel primo anno di vita nei Paesi industrializzati, con una incidenza intorno allo 0,3‰.

Fattori di rischio

Sicuramente sono più a rischio di morte in culla i bambini nati pretermine e/o con basso peso alla nascita. In questi bambini i meccanismi di sopravvivenza possono essere ancora più immaturi.
Dormire a pancia in già o di lato è un fattore di rischio. Gli “ ovetti ” non devono essere utilizzati per far dormire i bambini. Essi sono particolarmente pericolosi al di sotto dei 4 mesi di età.
Altri fattori di rischio sono l’esposizione ad elevate temperature ambientali. L’eccessiva copertura del bambino. L’esposizione al fumo di sigaretta passivo sia durante la gravidanza che dopo la nascita. Il reflusso gastroesofageo.

Consigli per ridurre il rischio

Dormire insieme. Certamente per i primi 6 mesi, meglio per il primo anno di vita, è bene che i bambini dormano in camera da letto dei genitori. Ma non nel letto con loro. In questo modo gli adulti possono sempre intervenire in caso di necessità. E si evita il rischio di schiacciamento o di caduta legato al dormire nello stesso letto. E ’ consentita la condivisione del letto solo durante l’allattamento, le coccole, etc. Subito dopo il bambino va rimesso nella sua culla/lettino.

In culla o su un lettino. La superficie deve essere rigida. Il piccolo deve dormire con la pancia in su sotto lenzuola o copertine aderenti per evitare che si spostino sul suo viso. Inoltre la superficie deve essere libera da oggetti morbidi come cuscini, giocattoli e parabordi per culla o lettini. Allo stesso modo il bebè non deve dormire su divani, poltrone o altre superfici morbide, sia da solo che con altre persone.

Ambienti sicuri. È fondamentale che il bambino non respiri fumo passivo né che la temperatura della casa sia troppo alta. Il calore, come il fumo passivo, può innescare difficoltà respiratorie a loro volta associate al rischio di Sids. Ecco perché è meglio evitare che dorma nello stesso letto dei genitori. Perché la temperatura può aumentare quando invece il bambino deve poter respirare liberamente. La temperatura ideale dovrebbe essere compresa tra 18°C e 20°C.

Un esame del cuore contro la Sids. E’ bene sottoporre il neonato a un elettrocardiogramma a circa un mese dalla nascita. Per valutarne la salute cardiaca. Un’onda elettrica anomala, il cosiddetto “QT lungo” è un elemento predittivo della sindrome della morte in culla. Con un semplice test si può fare una sorta di screening del rischio di Sids. 

Proporre il succhiotto al momento della nanna e dei sonnellini, ha un effetto protettivo.

Dispositivi per il controllo a distanza del bebè

Un tema molto dibattuto è l’utilità dei baby monitor. Ovvero i sistemi di allerta che rilevano eventuali anomalie nella respirazione Del bambino. Possono non essere utili. Dal momento che non sono molto sensibili come la strumentazione elettromedicale. Tendono ad allertare per qualsiasi anomalia riscontrata. I genitori possono arrivare a un punto tale per cui non prestano più la necessaria attenzione ai segnali lanciati dai dispositivi. E a sottovalutarne l’urgenza. In questo modo si riduce il livello di guardia. Devono essere scelti quelli di ultima generazione sotto consiglio del pediatra.

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