Ai lattanti il latte artificiale non si cambia quasi mai

Latte artificiale e allattamento

Sicuramente il latte materno è l’alimento ideale. La mamma lo crea su misura per il proprio piccolo. Può succedere però che, nonostante la buona volontà e i ripetuti tentativi, la mamma non riesca a produrne. Oppure ad un certo punto non ne produca più a sufficienza. Le richieste del bambino diventano più frequenti. La crescita del peso rallenta ed inevitabilmente occorre integrare il seno con il biberon. È una scelta che può rivelarsi necessaria e quindi da adottare. E’ fondamentale che i genitori non prendano questa decisione in modo autonomo senza consultare il proprio pediatra di fiducia.

Passaggio dal seno al biberon

Se è presente un’effettiva carenza di latte, il piccolo non farà fatica ad adattarsi al biberon. Probabilmente anche voi vi sentirete più rilassate quando i pasti si saranno stabilizzati.  

Se l’allattamento al seno è ben avviato ma avete la necessità non rinviabile di passare al biberon. Per esempio perché dovete ricominciare a lavorare, all’inizio incontrerete qualche difficoltà. Una soluzione può essere quella di tirare il latte e conservarlo in frigorifero. Per farlo dare al bambino quando voi non ci siete. In ogni modo, non smettete di allattare improvvisamente perché il vostro seno potrebbe diventare duro, gonfio e dolente. Datevi tutto il tempo necessario per il cambiamento. Sostituite un pasto per volta, iniziando per tempo prima di tornare al lavoro.

Latte artificiale

Il latte artificiale o formulato è l’alimento indicato a sostituire il latte materno quando questo non è disponibile o è insufficiente. È prodotto a partire dal latte vaccino. Questo viene modificato nei suoi componenti (proteine, grassi, carboidrati, sali minerali e vitamine). Integrato con nutrienti essenziali per adattarlo alle esigenze nutrizionali e digestive del bambino. Il latte della mucca infatti è programmato dalla natura per garantire la crescita del vitello. Non è quindi adatto per un lattante. Non deve essere introdotto nella sua dieta almeno fino al dodicesimo mese.

Per l’allattamento nei primi sei mesi è indicato il latte formulato “di partenza” . La confezione, di qualsiasi marca, riporta ben evidente il numero 1. Mentre per il secondo semestre di vita si continua con il latte “di proseguimento”. Indicato con il numero 2.

Il latte formulato è disponibile sia in polvere, sia liquido pronto per l’uso. Entrambe le formulazioni possono essere utilizzate indifferentemente. In commercio si trovano anche formule speciali: per prematuri, allergie, importante reflusso gastroesofageo. Sono formulazioni studiate per situazioni specifiche che solo il pediatra può valutare, quindi solo lui, nel caso effettivo di necessità, può consigliarne la somministrazione.

Allattare con il biberon

L’allattamento artificiale non deve togliere nulla alla naturalezza dei contatti tra mamma e bambino. È importante privilegiare la calma, le coccole e il reciproco benessere. Sistematevi perciò comode. Scegliendo una sedia o una poltrona che vi sostenga bene la schiena. Fate in modo di avere accanto un tavolino o un ripiano su cui avere a portata di mano il biberon, lo scalda-biberon e i bavaglini. A volte potrà essere il papà a darvi il cambio. La condivisione di questo momento intimo e intenso contribuirà a rafforzare anche il rapporto tra lui e il piccolo.

Frequenza e quantità dei pasti

Mentre l’allattamento al seno per definizione è a richiesta. Nell’allattamento artificiale si devono impostare subito orari e quantità abbastanza precisi. Ovviamente possono essere molto diverse da bambino a bambino. Molto più adattabili nei primi mesi e più precisi nei mesi successivi.

Più o meno il lattante allattato con latte artificiale deve mangiare ogni tre ore e mezzo nel primo e secondo mese. Circa sei pasti. Cinque volte al giorno, ogni quattro ore nel terzo e quarto mese. Quattro volte al giorno dal quinto/sesto mese in avanti.

Anche la quantità del latte artificiale per poppata può variare da bambino a bambino. Non tutti i piccoli hanno le stesse necessità. Crescono con gli stessi ritmi. La cosa importante è che crescano regolarmente.

Suggeriamo delle dosi indicative:
15 giorni 80-90 gr x 6
20 giorni 90-100 gr x 6
1 mese 110-120 gr x 6
45 giorni 120-130 gr x 6
2 mesi 150-160 gr x 5
3 mesi 160-180 gr x 5

Frequenza e quantità della poppata vanno sempre decisi con l’accordo del pediatra di fiducia.

Latte artificiale liquido

Il latte artificiale liquido risulta molto spesso più comodo rispetto a quello in polvere. E’ già all’utilizzo e perfettamente sterile. Basta riscaldarlo a bagnomaria. Anche in anticipo. Va poi mantenuto in caldo, per esempio fino a quando il bambino si sveglia. Una volta aperto può essere conservato in frigorifero per 24/48 ore. Il biberon e la tettarella, se lavati a stretto giro dopo l’uso, non richiedono sterilizzazione.

Per scaldare il biberon con latte sarebbe meglio evitare di utilizzare il forno a microonde. Spesso la temperatura del latte non è omogenea. Si potrebbero formare gli hot spots. Cioè la pericolosa presenza di punti eccessivamente caldi, che potrebbero ustionare la bocca del bambino.

Latte artificiale in polvere

Il latte in polvere richiede grande attenzione e una serie di passaggi per essere preparato, perché non è perfettamente sterile. La contaminazione della polvere può avvenire al momento della sua preparazione in fabbrica o dopo l’apertura della confezione.

Preparazione:

  1. Lavate le mani con cura
  2. Utilizzate biberon e tettarelle perfettamente sterili
  3. Procuratevi un’acqua oligominerale a basso contenuto di sali minerali. L’etichetta deve riportare un residuo fisso non superiore a 150 mg-litro e preferibilmente inferiore a 50 mg-litro
  4. Versate nel biberon la giusta quantità di acqua calda. Per garantire la massima sicurezza igienica, l’acqua con cui si ricostituisce il latte non deve avere una temperatura inferiore a 70°C
  5. Riempite il misurino di polvere raccogliendo la polvere al centro della confezione senza pressarla lungo le pareti. Scuotete piano e orizzontalmente il misurino per eliminare eventuali sacche d’aria. Livellate la polvere con la lama del coltello tenuta perpendicolare per eliminare l’eccedenza. Non pressate la polvere
  6. Di solito si aggiunge un misurino di polvere ogni 30 grammi di acqua messa nel biberon. E’ bene mantenere sempre questa precisa proporzione senza fare mezze misure
  7. Chiudete il biberon senza stringere troppo la ghiera che fissa la tettarella alla bottiglia. Altrimenti strozzate i meccanismi di valvole presenti. Importantissimi per permettere all’aria di entrare nel biberon evitando che si formi una pressione negativa. Questa renderebbe più faticosa per il bambino la poppata. Favorendo anche l’introduzione di aria a causa della suzione forzata. Agitate il biberon affinché la polvere si sciolga senza grumi
  8. Raffreddate rapidamente il latte ricostituito fino a una temperatura di 37-38°C. Somministrate subito il latte. Controllatene sempre la temperatura prima di darlo al piccolo versandone alcune gocce sul dorso della vostra mano

Il latte ricostituito non deve mai essere lasciato a temperatura ambiente. Neppure nello scalda biberon né nel recipiente termico. Se indispensabile, bisogna mettere nel recipiente termico l’acqua calda e aggiungere il latte in polvere soltanto al momento del pasto. La confezione di latte in polvere, una volta aperta, va richiusa con cura e conservata per non più di quindici giorni in luogo asciutto. Mai in frigorifero, e lontano da fonti di calore. Leggete sempre con cura le istruzioni riportate sulle confezioni.

Punti importanti:

  • Preparare sempre il biberon subito prima del pasto 
  • Non riscaldare il latte ricostituito per riutilizzarlo successivamente 
  • Non mantenerlo al caldo nello scalda- biberon o in una bottiglia termica
  • Buttare il latte avanzato

Seguire con attenzione queste norme igieniche è fondamentale per la sicurezza del vostro bambino.

La poppata

Vediamo Come procedere:

  • Prima di prendere in braccio il bambino verificate la temperatura del latte versandone alcune gocce sul dorso della vostra mano
  • È importante controllare anche che il latte fuoriesca a gocce ravvicinate. Se esce “a filo” il foro è troppo grosso. Mentre se scende lentamente è troppo piccolo o è ostruito. In entrambi i casi la poppata può essere difficoltosa. A volte sono necessarie diverse prove prima di trovare la tettarella giusta
  • “Avvertite” il vostro bambino che il latte è pronto accarezzandogli dolcemente la guancia con un dito o con la tettarella. Si volgerà aprendo la bocca per afferrare il biberon
  • Date il biberon tenendolo inclinato in modo che tettarella e collo della bottiglia siano pieni latte, per evitare che il piccolo succhi aria

Controllate che l’aria entri nel biberon formando bollicine abbastanza grosse che risalgono lungo il latte contenuto nella bottiglia. Se le bolle sono minute probabilmente avete stretto troppo la ghiera. Per evitare che si formi una pressione negativa, quando il bambino si riposa per prendere fiato, potete togliergli di bocca il biberon. Raddrizzandolo per permettere all’aria di entrare, e rimettendolo rapidamente in bocca. Con un movimento facile e rapido che non gli crea disturbo e di cui nemmeno si accorge mentre “tira il fiato”.

Dopo la poppata

Il ruttino: terminata la poppata tenete il bambino in posizione verticale appoggiato alla spalla. Massaggiandogli leggermente la schiena o sollecitandolo con piccoli colpetti per favorire il ruttino. Ossia l’espulsione dell’aria deglutita durante il pasto. Non sempre il bambino ha bisogno di espellere aria. Non insistete quindi se il ruttino “non arriva”.

Lavate dopo ogni poppata biberon e tettarella e sterilizzateli.

Igiene del biberon

L’igiene assoluta è la prima e più importante regola che va rispettata. Trascurare questo aspetto, infatti, può aumentare il rischio di infezioni. In un momento, come i primi mesi di vita, in cui il piccolo è molto più vulnerabile. Visto che il latte artificiale non contiene i preziosi anticorpi propri del latte materno, questa difesa spetta a voi.

Prima della sterilizzazione. Biberon, tettarelle e tutto l’occorrente usato per preparare i pasti va accuratamente lavato con acqua calda, detersivo e spazzola dopo ogni poppata. Se i fori delle tettarelle vi sembrano ostruiti, puliteli aiutandovi con una spilla da balia. Sciacquate tutto, ripetutamente sotto l’acqua calda corrente, quindi sterilizzate. Questo, infatti, è il solo modo per evitare il proliferare di germi e il rischio di possibili infezioni. La sterilizzazione può essere fatta “a caldo” o “a freddo” . Il procedimento è valido anche per l’igiene del succhiotto.

Sterilizzazione a caldo. È dovuta alle alte temperature che si raggiungono con l’ebollizione. Si fanno bollire per venti minuti tutti gli oggetti immersi nell’acqua in una grossa pentola coperta. Si possono utilizzare anche sterilizzatori elettrici che producono vapore o sistemi di sterilizzazione sempre a vapore, ma con il microonde. Seguite scrupolosamente le istruzioni d’uso.

Sterilizzazione a freddo. È un metodo basato sull’azione di una sostanza chimica (il cloro) che agisce distruggendo i germi. È un metodo più pratico di quello a caldo. Consente la sterilizzazione anche di oggetti di plastica. Tutto l’occorrente da sterilizzare va posto nell’apposita vaschetta a cui si aggiunge l’acqua e il disinfettante nelle dosi riportate nelle istruzioni. Si lascia il tutto immerso completamente nella soluzione per almeno un’ora e mezzo o, addirittura, fino al momento del pasto successivo. Non occorre sciacquare biberon e tettarelle prima di utilizzarli. L’odore di cloro che possono conservare non deve preoccupare in quanto il prodotto disinfettante è del tutto innocuo. La soluzione va rinnovata ogni ventiquattro ore.

Nei primi due mesi di vita la sterilizzazione è consigliabile soprattutto in particolari condizioni. Poi si può effettuare solo l’igiene accurata di biberon e tettarella. Anche in questo caso ilo consulto con il vostro pediatra di fiducia è fondamentale. Ogni bambini ha infatti le sue caratteristiche.

Il latte artificiale non si cambia quasi mai

Troppi bambini continuano a cambiare latte inutilmente. Per quanto possibile il latte ai lattanti non si cambia mai. I bambini sono molto abitudinari, non gradiscono molto i cambiamenti. Che vanno apportati con grande pazienza e gradualità.

L’esempio tipico è la comparsa di puntini o macchioline sulla pelle. Evento che può scatenare l’ansia familiare per una possibile “allergia” al latte. Prima di cambiare l’alimento per l’allergia va diagnostica correttamente. In primo luogo attraverso il prick test e poi con un test di scatenamento.

I tentativi fai da te o comunque le prescrizioni senza una corretta diagnosi sono inutili. L’eventuale cambiamento di latte artificiale va fatto solo ed esclusivamente per una condizione patologica precisa dietro consiglio del pediatra.

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11 commenti su “Latte artificiale e allattamento”

  1. Buongiorno
    Dopo il terzo mese, considerando un bimbo famelico, che pesa oltre 7 kg e che cresce bene, si può andare oltre i 180 ml/poppata? Ovviamente gradualmente.
    La ringrazio anticipatamente per la risposta

  2. Buonasera. Mio figlio ha 8 mesi e gli sto dando il latte DG 2. Si può passare a quello normale (sempre artificiale) o potrebbe avere dei disturbi allo stomaco?
    Grazie

  3. Vorrei un informazione siccome io mi trovo in germania quando io o partorito apparte che allatto anche al seno ma il piccolo nn si sazia e gli do anche laggiunta allinizio gli davo aptamil uno poi ricurgitava sempre e mi dicevano che il latte per lui e pesante poi o cambiato e ho preso hipp bio con biotic e poi sempre lo stessa marca anti reflusso ora vorrei cambiarlo con milupa milu mil mi dicono che e buonissimo posso cambiarlo ancora??

      1. Zardi angela

        Ho una bimba di 2 mesi.. Ho allattato al seno x 20 giorni poi ho cominciato con la giunta.. Usando mellin 1..però la bimba non si scarica… Ho cambiato latte con il nidina 1..ma non si scarica posso cambiare ancora?

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