Febbre: come dobbiamo comportarci

Febbre: come dobbiamo comportarci

La febbre è il sintomo più comune di malattia nei bambini, negli adolescenti e spesso anche negli adulti. E’ un meccanismo che il nostro organismo utilizza per difendersi dalle infezioni.

Infatti aumentando la temperatura corporea si mette in atto tutta una serie di reazioni che favoriscono l’eliminazione del microrganismo che ci ha colpiti.

Quindi la febbre è necessaria ed assolutamente è un bene che ci sia.

E’ un incremento della temperatura corporea centrale al di sopra dei limiti di normalità. La temperatura si considera normale fino a 37,5°.

Dobbiamo  ricordare che la temperatura corporea può variare da persona a persona, durante l’arco della giornata. Può essere più elevata in alcune occasioni, ad esempio durante il sonno, subito dopo i pasti, dopo uno sforzo o in caso di riscaldamento eccessivo dell’ambiente.

Come misurare la febbre dei bambini

L’apparecchio migliore è il termometro elettronico digitale. Molto facile da usare, economico ed affidabile.

Possono andare bene anche i termometri a infrarossi. Si mettono a contatto con la pelle o sono dotati di un puntatore che permette l’uso a distanza. Hanno il difetto di essere costosi.

Sconsigliato in ogni caso il termometro a infrarossi auricolare. Il vecchio termometro a mercurio non è più in commercio. Vi era il rischio di rottura e di contatto col metallo. Non va usato.

Dove si deve misurare la temperatura

Il posto migliore per misurare la febbre è sempre sotto l’ascella ad ogni età.

Nel bambino piccolo si prende in braccio, si posiziona il termometro sotto l’ascella e si tiene il braccio del piccolo chiuso per evitare che il termometro possa cadere.

Non si misura la temperatura sotto la lingua. Sconsigliata anche la misurazione rettale. E’  invasiva e disagevole per il bambino. E’ potenzialmente dannosa perché può procurare lesioni e trasferire batteri da soggetto a soggetto se non viene pulita adeguatamente.

Inoltre può essere alterata in caso di infiammazione del retto, per esempio in corso di enterite.

I mezzi fisici per abbassare la febbre

Le varie linee guida italiane e straniere sconsigliano tutti i mezzi fisici per abbassare la febbre, come spugnature fredde, bagni tiepidi, borse del ghiaccio, esposizione a correnti fredde o frizione della cute con alcool.

Infatti la febbre è un innalzamento della temperatura corporea comandato a livello centrale dal cervello. Pertanto non si può modificare raffreddando la periferia. Pezze fredde bagnate o borse del ghiaccio servono solo per gli innalzamenti periferici della temperatura.

Ad esempio in caso di colpo di calore del bambino lasciato in macchina al sole.

Febbre alta è gravità della malattia

Avere la febbre più o meno alta non è di per sé un indice la gravità della malattia.

È vero però che una febbre elevata tuttavia può segnalare un’infezione batterica grave se si associa ad altri fattori, come età inferiore ai 3 mesi.

Nel primo mese di vita la febbre deve essere guardata con attenzione. Il bambino va fatto visitare da un pediatra prima possibile.

Per il bambino dal mese all’anno di età è meglio farlo visitare in giornata dal pediatra. Questa è una fascia d’età in cui il rischio di infezione batterica grave è pari a circa il 10%.

In ogni caso è bene rivolgersi rapidamente al pediatra se il lattante piange in maniera inconsolabile, rifiuta completamente il cibo o assume un comportamento che induce la mamma a pensare ‘non è lui’.

Nelle età successive, cioè dopo l’anno, non è necessario correre in pronto soccorso se il bambino ha la febbre. Si può programmare con calma la vista dal pediatra nei giorni successivi.

Sicuramente meglio che la visita venga fatta il giorno dopo la comparsa della febbre nei bambini sopra l’anno. In prima giornata potrebbero non essere ancora presenti importanti sintomi che permettono al pediatra di individuare la causa della febbre.

Le linee guida inoltre specificano che non si può desumere la gravità o meno di un’infezione dalla risposta all’antipiretico. ad esempio non si può escludere con certezza un’infezione batterica grave se la febbre si abbassa dopo la somministrazione di paracetamolo o ibuprofene.

I farmaci antipiretici per abbassare la febbre

Come abbiamo accennato la febbre è una reazione attraverso cui il nostro organismo si difende meglio dalle infezioni.Non va quindi abbassata sempre e comunque.

L’uso di farmaci antipiretici è previsto solo se la febbre si accompagna a segni di malessere generale. Le linee guida smontano la convinzione diffusa secondo la quale la febbre deve essere abbassata sempre e comunque se supera i 38,5°.

Dipende molto da come sta il bambino. Se presenta altri sintomi come malessere generale, vanno usati i farmaci antipiretici.

I farmaci che possiamo usare per abbassare la febbre

Per i bambini, gli unici farmaci raccomandati dalle Linee Guida sono il paracetamolo e l’ibuprofene.

Moltissimi studi hanno dimostrato infatti che entrambi sono efficaci nel ridurre la temperatura febbrile nel bambino e sono ugualmente sicuri.

Meglio non somministrarli insieme o alternare paracetamolo e ibuprofene.

Perché al momento vi sono scarse evidenze riguardo la sicurezza e l’efficacia della terapia combinata rispetto alla terapia con un singolo farmaco. La combinazione di antipiretici, anzi, potrebbe aumentare il rischio di sovradosaggio e di effetti collaterali.

Il cortisone non va mai utilizzato per abbassare la febbre ai bambini e agli adolescenti.

Si può correre il rischio di coprire sintomi che permetterebbero di individuare malattie di varia natura.
Non si usa neppure l’acido acetilsalicilico. Non è indicato in età pediatrica per il rischio di sindrome di Reye.

Non è mai indicato iniziare una terapia antibiotica di propria iniziativa. Va fatto solo dietro consiglio del pediatra di fiducia. Quando dopo una visita si sospetta un’infezione batterica.

Gli antibiotici infatti sono del tutto inutili nelle infezioni virali, per di più usarli in modo errato può portare allo sviluppo di resistenze.

Come si devono somministrare i farmaci antipiretici

Le linee Guida raccomandano di somministrare sia paracetamolo sia ibuprofene in gocce o sciroppo.

L’assorbimento intestinale è più costante ed è possibile una maggiore precisione nel dosaggio. Che deve essere sempre calcolato in base al peso corporeo e non in base all’età del bambino.

Se si può meglio evitare invece le supposte. Sono sgradevoli per il bambino e possono causare effetti collaterali, dal momento che si tende al sovradosaggio.

Le supposte vanno utilizzate solo se, oltre alla febbre, è presente vomito o altre condizioni che impediscano l’impiego di farmaci per via orale.

Sicurezza e tolleranza dei farmaci antipiretici

Paracetamolo e ibuprofene sono antipiretici generalmente sicuri ed efficaci, se utilizzati nei dosaggi e nei tempi giusti.

Per il paracetamolo, il dosaggio standard è di 10-15/mg/kg/dose (massimo 1 g/dose) per 4 o 6 somministrazioni al giorno, ogni 4-6 ore.

Il dosaggio terapeutico massimo è di 60 mg/kg/die nel bambino fino a 3 mesi, 80 mg/kg/die nel bambino sopra i 3 mesi di età (massimo 3 g/die).

Per l’ibuprofene, il dosaggio standard è di 10 mg/kg/dose (massimo 800 mg/dose) per 3 o 4 somministrazioni al giorno, ogni 6-8 ore.

Il dosaggio terapeutico massimo è di 30 mg/kg/die (massimo 1,2 g/die).

Si sconsiglia l’uso di ibuprofene in bambini con varicella o disidratati. Anche nei bambini che soffrono di sindrome di Kawasaki e sono in terapia con acido acetil-salicilico.

Precauzioni nell’uso dei farmaci antipiretici

Per prevenire gli effetti tossici degli antipiretici la precauzione principale è quella di calcolare la dose del medicinale in base al peso del bambino e non all’età.

Per misurare la dose esatta, bisogna utilizzare sempre gli specifici dosatori inseriti nella confezione, come contagocce, siringa graduata per uso orale, tappo dosatore.

Non si possono usare cucchiai o cucchiaini, che sono molto imprecisi.

In casi il bambino sia affetto da una malattia cronica o stia assumendo altri farmaci è meglio consultare il pediatra di fiducia.

Nel bambino asmatico e nei bambini con fibrosi cistica ibuprofene e paracetamolo non sono controindicati. L’Ibuprofene è sconsigliato nei casi di asma nota da farmaci antinfiammatori non steroidei.

Alimentazione

Spesso in presenza di febbre i bambini non mangiano molto. In alcuni casi non mangiano per nulla per alcune ore o per una giornata. La cosa importantissima è che bevano.

La febbre comporta una perdita di liquidi con la sudorazione.

Si possono utilizzare le soluzioni reidratanti con sali minerali. Se li rifiutano acqua a volontà, Oppure succhi di frutta preparati in casa, latte a temperatura ambiente.

In caso i bambini gradiscano il latte, ricordiamoci che questo alimento può sostituire i pasti per alcuni giorni senza problemi. Anche lo yogurt potrebbe essere gradito.

Cerchiamo di non sforzarlo a mangiare. Il bambino ha a sufficienza riserve energetiche perché possa saltare un pasto, mentre non ne ha molte a livello di liquidi.

Cosa abbiamo imparato

La cosa più importante da tenere presente è che la febbre è una reazione necessaria al nostro organismo per difendersi dalle malattie infettive e non solo.

Possiamo spaventarci quando vediamo la febbre alta. Ma anche ricordarci che il nostro piccolo si sta difendendo molto bene.

Particolare attenzione deve essere posta per i bambini piccoli o molto piccoli. Sotto l’anno e soprattutto sotto il mese, se compare febbre, dobbiamo richiedere una vista entro 24 ore.

Oltre l’anno è meglio aspettare almeno due giorni. Nel frattempo, se è presenta malessere possiamo usare paracetamolo o ibuprofene. Sempre meglio per via orale e somministrato con gli appositi dosatori presenti nella confezione.

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