Acido folico importante nei bambini e in gravidanza

Acido folico: importante nei bambini e in gravidanza

La vitamina B9 o acido folico è una vitamina idrosolubile. Appartiene al gruppo delle vitamine B.

E’ particolarmente importante in gravidanza e in età pediatriaca.

Ha preso il nome dal termine folium (foglia). Per indicare sostanze estratte da foglie di vegetali che erano biologicamente attive contro alcune forme di anemia.

Il ruolo antianemico è stato il primo scoperto. Questa vitamina svolge un ruolo fondamentale per la crescita e moltiplicazione cellulare.

La carenza di acido folico determina una difettosa sintesi di DNA nelle cellule che si dividono. Questa alterata replicazione delle cellule si ha anche a livello del midollo osseo. Dove vengono prodotte le cellule del sangue. Compresi i globuli rossi, ricchi di emoglobina.

Per la carenza di acido folico il midollo osseo produce globuli rossi alterata. Di grosse dimensioni, ma estremamente fragili. Che vanno incontro a distruzione nel midollo, prima arrivare nel sangue.

L’acido folico è necessario anche per un corretto funzionamento del cervello, per la salute mentale ed emozionale.

Il suo fabbisogno aumenta in condizioni di aumentata proliferazione cellulare come la gravidanza.

Partecipa al metabolismo della omocisteina (a cui partecipano anche le vitamine B12 e B6).

Carenza di acido folico

La carenza di folati è uno dei deficit vitaminici più comuni.  E’ stimata in percentuali variabili dal 9 al 25 % delle popolazioni studiate (soprattutto nei paesi sottosviluppati).

Può essere dovuta a:


  • ridotta assunzione con la dieta oppure ad una assunzione insufficenze ai bisogni
  • alla presenza di difficoltà ad assorbire l’acido folico introdotto con l’alimentazione

Diete insufficienti o incongrue possono provocarne una carenza. Soprattutto nei bambini, il cui ritmo di crescita è maggiore rispetto all’adulto. Il turnover cellulare è aumentato. Quindi ci è la necessità di un maggiore apporto di vitamina B9.

Altre condizioni di elevato turnover cellulare, quindi di maggior necessità di acido folico sono: la gravidanza, l’allattamento e la prematurità. Situazioni legate a una rapida crescita tessutale in gravidanza o alle perdite che si verificano con il latte. Nel neonato pretermine ci troviamo di fronte ad una riserva non completate e di un aumentato fabbisogno.

La ridotta assunzione può anche essere presente in caso di disturbi gastrici, come la gastrite atrofica. Dell’intestino tenue, come la celiachia o la malattia di Crohn. Dove il deficit di folati è il risultato di un malassorbimento.

Nel corso degli anni sono stati segnalati stati carenziali di acido folico, spesso subclinici e asintomatici, in seguito a trattamento con farmaci di varia natura. In particolare con chemioterapici antiblastici, come il metotrexate. Con anticonvulsivanti come la difenilidantoina e la carbamazepina. Contraccettivi orali o chemioterapici antitubercolari.

Gli italiani non assumono, con la normale alimentazione, una quantità di folati maggiore di altre popolazioni. Infatti i livelli di folati plasmatici ed eritrocitari degli italiani sono inferiori di quelli della Svezia e simili a quelli degli Stati Uniti.

Acido folico e malformazioni congenite

Negli anni ‘80 furono prodotti i primi studi sull’efficacia dell’acido folico nella prevenzione di importanti malformazioni del sistema nervoso centrale.

Sono i difetti del tubo neuronale: anencefalia e spina bifida.

L’anencefalia è una malformazione congenita grave. Si può riscontrare durante il primo mese di gravidanza. Il nascituro appare privo totalmente o parzialmente della volta cranica e dell’encefalo.

La spina bifida è una malformazione dovuta alla chiusura incompleta di una o più vertebre. Posta ad una malformazione del midollo spinale.

Negli anni ‘90 sono state prodotte prove di efficacia che sostengono la possibilità di prevenire anche altre malformazioni. In particolare alcune malformazioni del cuore. Difetti interventricolari, tetralogia di Fallot, trasposizione dei grossi vasi. La labio e/o palatoschisi, difetti del tratto urinario, ipo-agenesie degli arti, onfalocele e atresia anale.

L’adeguata supplementazione con acido folico durante la gravidanza riduce il rischio di tutte queste malformazioni.

Nel loro complesso, i dati stimano una riduzione delle malformazioni pari ad almeno il 50-70%.

L’effetto protettivo su alcune complicanze della gravidanza 

In anni recenti, una serie di studi hanno suggerito come l’omocisteina possa rivestire un ruolo importante nell’insorgenza di alcune complicanze della gravidanza. Come aborto spontaneo ricorrente, ritardo di crescita intrauterina, pre-eclampsia e distacco di placenta.

È possibile ipotizzare che la carenza di acido folico determini un aumento di omocisteina.

L’omocisteina favorisce un danno vascolare a livello della placenta. Il danno vascolare placentare pià compromettere l’esito della gravidanza.

La supplementazione con acido folico in gravidanza evita l’aumento dell’omocisteina.

Forme e dosaggi di acido folico consigliati

L’acido folico si sintetizza facilmente e a costi molto bassi. È presente in diversi preparati vitaminici da solo o insieme ad altre vitamine e micronutrienti.

Tutte le prove di efficacia prodotte a favore della riduzione del rischio di malformazioni congenite riguardano l’acido folico sintetico (acido pteroilglutammico – PteGlu). Meno sicuri i risultati dovuti all’utilizzo dell’acido folinico (5formil-THF).

Un prodotto multivitaminico, con altre vitamine del complesso B (in particolare B6 e B12) è preferibile. La maggior parte delle prove di efficacia si basa infatti sull’utilizzo di prodotti multivitaminici.

Il dosaggio

I molti studi degli ultimi decenni non hanno del tutto dissolto il dilemma del dosaggio.

Il minimo di acido folico che deve essere assunto è 0,4 mg al giorno.

Dosaggi superiori fino a 1 mg/die potrebbero essere utili senza rischi collaterali ragionevolmente ipotizzabili. Dosaggi di 4-5 mg possono essere consigliati solo a specifiche fasce di popolazione a rischio.

Il dosaggio che raccoglie il massino di consensi e 0,4-1 mg al giorno di acido folico. E’ opportuno ricordare che tale dosaggio medio si potrebbe ottenere anche con 5 mg due volte a settimana. Oppure ogni 5 giorni.

Le opzioni dunque sono numerose: l’importante è che la donna in vista della gravidanza assuma acido folico. Da solo o con altre vitamine, il più disponibile, e per il periodo giusto.

La raccomandazione ufficiale è una supplementazione giornaliera di almeno 0,4 mg fino a 1,0 mg oppure settimanale di 5 mg di acido folico.

Accanto ad una alimentazione corretta ed equilibrata ricca di frutta (es. arance, mandarini, clementini, succhi freschi di agrumi). Verdura (es. spinaci, carciofi, invidia, bieta, broccoli, cavoli) e legumi (es. lenticchie, fagioli).

Quando va iniziata la supplementazione e per quanto tempo può continuare

Per ottenere adeguate concentrazioni plasmatiche di folati durante il periodo della gravidanza, l’assunzione di acido folico dovrebbe iniziare almeno 3-4 settimane prima del concepimento (vedi immagine).

Poiché la data del concepimento non può essere stabilita a priori, dovrebbe essere raccomandata l’assunzione periodica di acido folico alle coppie che programmano una gravidanza.

L’obiettivo  è far arrivare all’embrione, sin dai primi giorni del concepimento e per tutto il periodo in cui si formano gli organi una quantità ottimale di acido folico, attraverso il plasma materno.

L’assunzione prolungata di acido folico da parte di una donna non procura alcun effetto collaterale. Anzi può risultare utile per la riduzione del rischio di patologie non connesse alla riproduzione, come quelle cardiovascolari.

L’acido folico non è tossico per l’uomo. Anche a dosi molto superiori a quelle terapeutiche.

La raccomandazione ufficiale è che le donne che programmano una gravidanza o che non ne escludono attivamente la possibilità, assumano regolarmente almeno 0,4 mg al giorno di acido folico, 1-2 settimane prima del concepimento e per tutto il primo trimestre di gravidanza per ridurre il rischio di difetti congeniti.

La fortificazione alimentare come alternativa

Da qualche anno in paesi come gli Stati Uniti, il Canada, il Cile, il Sud Africa, una piccola quantità di acido folico sintetico viene aggiunta ad alcune farine di uso comune (“fortificazione”).

Determinando così un aumento del consumo di acido folico in tutti i gruppi di popolazione. Negli Stati Uniti, l’obiettivo è stato quello di incrementare l’assunzione giornaliera media di acido folico di 0,1 mg/die. In Canada e in Cile di almeno 0,2 mg/die.

I programmi di fortificazione non sono comunque alternativi alla supplementazione farmacologica in gravidanza.

Rappresentano un’esigenza per assicurare a tutte le donne in età fertile un apporto maggiore di acido folico. Sia a quelle che non programmano la gravidanza (35-50% nei diversi paesi). Sia a quelle che pur programmandola non pensano di prendere l’acido folico.

Acido folico ed alimentazione

Le fonti più ricche sono rappresentate dal fegato, dalle verdure a foglia larga verde scuro (spinaci, cime di rapa, lattuga). Dai fagioli, dal germe di grano e dal lievito. Altre fonti sono il tuorlo d’uovo, le barbabietole, il succo d’arancia e il pane integrale.

Purtroppo, però, solo la metà circa dei folati ingeriti viene assorbita. La maggior parte di quelli presenti negli alimenti è instabile. Le verdure fresche in foglia, conservate a temperatura ambiente, possono perdere fino al 70% del loro contenuto di folati in tre giorni. Perdite considerevoli si verificano anche per diluizione nell’acqua di cottura (fino al 95%) e per esposizione al calore.

Nonostante tutto la normale alimentazione (nelle popolazioni “ricche”) copre usualmente il fabbisogno giornaliero di 0,2 mg al giorno. Anche alcuni batteri intestinali sono in grado di formare i folati.

Cosa abbiamo imparato

L’acido folico o vitamina B9 è una importante vitamina idrosolubile. E’ fondamentale per la corretta replicazione del DNA e quindi delle cellule.

La sua carenza colpisce le cellule caratterizzate da una elevata replicazione cellulare. Come la produzione di globuli rossi nel midollo. Portando ad anemia.

Oppure le situazioni di aumento della replicazione cellulare come l’età infantile e soprattutto la gravidanza, l’allattamento e la prematurità.

E’ ampiamente dimostrato come una adeguata supplementazione di acido folico durante la gravidanza è in grado di prevenire la formazione di numerose malformazione del feto. Soprattutto a carico del sistema nervoso centrale.

Va comunque sempre curato un apporto adeguato di vitamina B9 con la dieta. per avere una crescita armonica dei nostri bambini.

 

Se clicchi sulle frasi sottolineate si apre un link

Mappa dei contenuti

Condividi su:

Pinterest
Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Contattami

Telefono

Email

3392447581