Aerosol come farlo nel modo giusto

Aerosol: come farlo nel modo giusto

Conosciamo tutti la possibilità di curarci attraverso un aerosol.

Funziona molto bene soprattutto nei bambini. È però indicato ed utile a tutte le età.

Per ottenere il massimo effetto dalla terapia va fatto nel modo corretto.

Un aerosol viene generato dal nebulizzatore. Un apparecchio che crea piccole goccioline d’acqua che possono portare con sé diversi farmaci.

Queste goccioline raggiungono le alte vie aeree. Cioè naso, faringe, laringe. Oppure le basse vie aeree cioè: bronchi e polmoni.

Se le goccioline sono più grosse si fermano nelle alte vie aeree. Quelle più piccole raggiungono i polmoni.

Goccioline di dimensioni maggiori di 5 µ si fermano nel naso, nel faringe e a livello del laringe.

Quelle delle dimensioni comprese tra 2 – 5 µ si depositano a livello della trachea e dei grossi bronchi.

Mentre per raggiungere i bronchi più piccoli devono avere un diametro inferiore ai 2 µ.

Grazie all’uso di un aerosol si possono portare diversi farmaci direttamente sulla mucosa delle vie aeree. Senza passare dal sangue.

Qui i farmaci agiscono direttamente sulla mucosa. Questo permette di ridurre notevolmente la quantità di farmaci da somministrare. Quindi i loro effetti collaterali.

Avremo molto farmaco a livello dei polmoni e quasi zero a livello del sangue.

La presenza dei medicinali a diretto contatto con le vie aeree determina inoltre una loro maggior velocità d’azione.

Cosa serve per fare un aerosol

Per fare un aerosol serve un nebulizzatore collegato attraverso un tubicino ad una mascherina, un boccaglio o un apparecchio per la diffusione nasale delle goccioline.

Il nebulizzatore trasformano l’acqua e l’eventuale farmaco in minuscole goccioline. Simili ad una nebbiolina. Il farmaco deve essere introdotto in un’apposita ampolla di plastica.

Un compressore di aria è il cuore del nebulizzatore. Questo emette un flusso d’aria che viaggia fino all’ampolla mediante un tubo di plastica.

Il flusso d’aria raggiunge un’elevata velocità e genera una depressione che aspira il farmaco dall’ampolla, producendo minuscole goccioline che rimangono in sospensione (miscela di gas + liquido = aerosol).

Oltre al nebulizzatore e all’ampolla, il dispositivo comprende anche una serie di diversi accessori, da scegliere secondo le necessità:


  • Boccaglio va trattenuto tra i denti, con la bocca serrata ed il naso chiuso con le dita od una molletta. Se l’età e la capacità di collaborare del paziente lo permettono, il boccaglio è l’erogatore da preferire nella terapia inalatoria delle vie aeree inferiori. Rispetto alla maschera, infatti, evita che avvenga la deposizione nasale del farmaco. Ricordiamo che il naso agisce da filtro, limitando l’effetto terapeutico della sostanza terapeutica.
  • Mascherina: deve essere utilizzata nei casi in cui l’utilizzo del boccaglio non è facilmente applicabile. Come nel caso dei bambini.
    La maschera deve aderire bene al volto, in modo da non disperdere la soluzione all’esterno. Deve coprire bocca e naso insieme. È il dispositivo più comodo da utilizzare. Tuttavia può depositare l’aerosol anche su pelle del viso, occhi e mucosa nasale.
  • Doccia nasale: è l’apparecchio per l’irrigazione nasale. Consente di eseguire il lavaggio delle cavità nasali. Rimuove muco e batteri. In alcuni casi si possono usare farmaci con la soluzione fisiologica. Solo se prescritto dal pediatra di fiducia.
  • Forcella nasale: è utilizzata in caso di somministrazione diretta alla mucosa del naso. Trova una scarsa applicazione soprattutto nei bambini. Meglio la doccia nasale.

Nebulizzatori per aerosol

Esistono due principali tipi di nebulizzatori per l’aerosolterapia.

Nebulizzatore pneumatico: sfrutta un getto d’aria generato da un compressore per produrre particelle omogenee e stabili.

E’ dotato di una ampolla che garantisce una nebulizzazione di buona qualità.

Economico e molto resistente, ma abbastanza rumoroso. Fattore che può essere di disturbo per un paziente in età pediatrica.

Nebulizzatore ad ultrasuoni: sfruttano la vibrazione dei cristalli di quarzo. Sono più costosi, ma meno rumorosi di quelli pneumatici.

Sono più rapidi nel tempo di nebulizzazione e garantiscono una vaporizzazione ottima.

Possono modificare la struttura di alcuni farmaci inattivandoli, per la modalità con cui la sospensione è sottoposta a frammentazione.

All’acquisto del nebulizzatore dovrebbero essere fornite al paziente alcune informazioni indispensabili da parte degli operatori sanitari (medici, infermieri e farmacisti), tra cui:


  • Istruzioni per l’utilizzo, la pulizia e la manutenzione dell’apparecchio e degli accessori;
  • Capacità dell’apparecchio di nebulizzare i diversi farmaci senza che subiscano alterazioni molecolari.
  • Tempo di nebulizzazione (ml/min).

Come si esegue un aerosol

È importante usare l’apparecchio con particolare attenzione all’igiene. Lavandosi bene le mani prima di maneggiarlo.

Assemblare tubi di raccordo, ampolla e maschera.

In genere, i nebulizzatori con mascherina sono i dispositivi di prima scelta indicati per bambini.

Dobbiamo far aderire la mascherina sul viso comprendendo nella maschera sia il naso che la bocca del bambino.

Con una siringa sterile monouso si inietta nell’ampolla la soluzione fisiologica entro la quale si mette il farmaco che si vuole somministrare.

Facendo molta attenzione alla quantità prescritta, per evitare eventuali effetti collaterali.

Il totale del liquido contenuto nell’ampolla deve essere di 3 ml.

Partiamo

A questo punto azioniamo il dispositivo.

Nebulizzare il farmaco a vuoto per almeno 15 secondi, per saturare le pareti dell’ampolla e stabilizzare le particelle in sospensione.

Tenere il nebulizzatore in posizione verticale durante la somministrazione.

Il modo di respirare ha una grande influenza sulla quantità di aerosol che raggiunge le vie aeree.

Allo scopo di favorire la massima deposizione di particelle, è necessario inspirare lentamente, cercando di trattenere il respiro per 5-10 secondi, prima di espirare.

Il tempo di erogazione per 3 ml di farmaco corrisponde a circa 8-10 minuti.

Respirare finché il nebulizzatore non produce crepitii o non viene più prodotto aerosol.

Occorre ricordare che la respirazione nei lattanti e nei bambini piccoli, a riposo, avviene prevalentemente per via nasale.

Il naso però agisce da filtro e trattiene gran parte dell’aerosol fino al 75%.

Impedisce di conseguenza ai farmaci contenuti nell’ampolla di raggiungere le vie bronchiali.

I lattanti e i bambini in età prescolare inoltre inalano l’aerosol senza modificare la frequenza e la profondità del loro respiro.

Mentre un bambino più grande è capace di respirare più lentamente e più profondamente durante l’aerosol.

E’ necessario quindi fare attenzione, quando si adotta la mascherina, che la respirazione avvenga per via orale.

Non è sufficiente tuttavia che la bocca sia aperta per fare correttamente l’aerosol, ma si deve invece incoraggiare il piccolo a respirare con la bocca.

Da tutto ciò deriva che è in sostanza inutile eseguire la nebulizzazione mentre il bambino dorme.

Fare l’aerosol ai bambini è abbastanza difficoltoso, perché tendono a muoversi e scappare.

Per fare l’aerosol ad un bambino, ti consigliamo di prenderlo in braccio e tenere ben ferma la maschera alla faccia.

Per intrattenerlo puoi sfogliare e leggere un libro o fare un giochino sul tavolo.

Pulizia del dispositivo

Finita l’erogazione è consigliabile lavare il viso del bambino. Soprattutto se si è eseguita la nebulizzazione con la maschera.

Per eliminare le tracce residue del farmaco, che potrebbero irritare la cute del viso.

Quindi dobbiamo sciacquare il nebulizzatore con acqua, meglio se distillata.

Poi asciugarlo all’aria, quotidianamente in caso di uso regolare e dopo ogni utilizzo in caso di uso saltuario.

La maschera, boccaglio e l’ampolla devono essere scollegati, smontati e lavati in acqua calda, senza usare detersivi. I componenti devono essere lasciati asciugare all’aria, per una notte.

Manutenzione

Componenti monouso, come il boccaglio, la maschera, il tubo di raccordo e l’ampolla dovrebbero essere sostituiti ogni 3 mesi in caso di un uso continuo.

Ogni 5-6 sedute va verificata l’efficacia del nebulizzatore.

Il foro di uscita dell’aria compressa è soggetto ad una facile ostruzione. Segnalata da un allungamento dei tempi della nebulizzazione.

Per la disostruzione di tale foro non bisogna mai servirsi di spilli o strumenti appuntiti.

Questa pratica potrebbe modificarsi il calibro del foro e di conseguenza le caratteristiche delle particelle erogate.

E’ meglio invece risciacquare ripetutamente l’ampolla con acqua tiepida e, nel caso non si raggiunga il risultato sperato, sostituire l’ampolla stessa.

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