Prendersi cura della pelle: bagnetto, ombelico, pannolino

La pelle del bambino piccolo è estremamente delicata e sensibile. Tanto più delicata quanto più il nostro cucciolo è piccolo. È cinque volte più sottile della pelle di un adulto. Non riesce ancora a difendersi bene dai batteri e da altri attacchi ambientali. Ma con la giusta cura diventa di giorno in giorno più resistente. Creando uno scudo protettivo adeguato agli attacchi del mondo che lo circonda. Ha bisogno di circa un anno per abituarsi al mondo. Per questo motivo nei primi mesi è importante trattarla nel modo giusto.

Le ghiandole sebacee non funzionano ancora bene. I piccoli non presentano ancora alcuno strato di grasso protettivo sulla loro pelle. Anche per questo hanno un così buon profumo. La conseguenza: la pelle dei piccoli perde ben presto l’umidità e tende a seccarsi molto facilmente. La pelle secca si infiamma più facilmente. Si arrossa. Può ferirsi ed infettarsi con estrema facilità.
Alla pelle dei neonati manca il mantello protettivo acido. Questo protegge le cellule dagli attacchi ambientali dannosi, dai batteri e dai funghi. La pelle del bebè ha un valore pH neutro. Solo dopo sei settimane il pH diventa acido e la pelle più resistente.

Le cellule della pelle dei piccoli hanno bisogno di alcuni mesi prima di connettersi fra loro. Per questo è relativamente permeabile. Varie sostanze possono attraversarla più facilmente. Anche coloranti e sbiancanti dei vestiti. Preferite le fibre naturali. Tutti i tessuti dovrebbero essere lavati almeno una, se non due volte prima di indossarli la prima volta.

E’ una pelle che non produce ancora melanina. E poiché manca la protezione dal sole propria del corpo, i bambini non devono essere esposti direttamente ai suoi raggi. Questo vale anche per l’inverno. La loro pelle è così sottile che le sostanze delle creme possono entrare nel loro organismo passando dalla pelle. Per questo motivo gli esperti sconsigliano di mettere creme solari ai bimbi nel primo anno di età. In alternativa fate loro indossare magliettine larghe e leggere a maniche lunghe. Oppure fateli restare all’ombra.

Le ghiandole sudoripare non funzionano ancora. La capacità di sudare e quindi di raffreddare la pelle deve ancora svilupparsi. Solo dal terzo anno d’età il corpicino è in grado di regolare la temperatura. Prima è importante che i piccini non si raffreddino né si scaldino troppo. Controllate la nuca per vedere se la temperatura è giusta. Calda e sudata significa: togliere la giacchetta. Controllate spesso e fate sì che il vostro bimbo beva molto.

Come curare la pelle

Prima di tutto va ricordato che coccole e carezze sono la miglior cura per la pelle, stimolano l’irrorazione e aumentano la resistenza. Per la pulizia della pelle la cosa migliore è utilizzare acqua con un olio da bagno. Abbiamo infatti visto che la pelle dei piccoli tende a non avere uno stato di grassi che la protegge. Quindi tende a perdere acqua e a seccarsi. Per evitare questo fenomeno vanno utilizzate sostanze oleose. Che non seccano ulteriormente la pelle. Ma anzi la nutrono e la rinforzano cercando di sostituire lo strato di grasso che manca. L’olio da bagno da solo è essenziale anche per l’igiene dei genitali delle bambine.

Dopo aver lavato il piccolo la pelle va asciugata bene. Soprattutto alle pieghe. Senza mai sfregare ma piuttosto con tamponature. Perché gli strati inferiori della pelle non sono ancora ben formati. Quindi potrebbero ferirsi facilmente. Sempre per mitigare la secchezza cutanea dopo aver lavato il piccolo si può applicare una crema idratante senza ossido di zinco. Lo scopo è idratare, non seccare ulteriormente la pelle. Le crema con ossido di zinco si utilizzano solamente in caso di arrossamento. L’esempio tipico è l’arrossamento della cute della regione ano-genitale (quella del pannolino).

Sgambettare nudi diverte i bebè. Mantenere la pelle all’aria fresca permette che si asciughi bene soprattutto alle pieghe. Evitando infiammazioni. Gli stimoli dell’aria fresca favoriscono inoltre la crescita delle cellule nella pelle e la rendono più resistente.

Prima di iniziare ogni manovra di pulizia assicuratevi di avere tutto il necessario a portata di mano. Perché il piccolo non deve mai essere lasciato solo sul fasciatoio, neppure per un attimo, da solo.

Prima della caduta del moncone ombelicale

In presenza del moncone ombelicale meglio lavare il nostro piccolo a pezzi. Lavate faccia, collo, mani e sederino di vostro figlio ogni giorno con cura. Nel momento in cui il bambino è sveglio ed è sereno. Dopo essersi assicurati che la stanza sia ben calda. Serve un contenitore di acqua calda. Una salvietta. Dischetti di cotone. Un pannolino pulito. Vestiti puliti se necessario.

Inumidite un dischetto di cotone nell’acqua. Pulite con delicatezza intorno agli occhi e al naso. Utilizzando un dischetto pulito per ogni occhio. Curate la pulizia delle orecchie a livello del padiglione. Mai entrare nel condotto. Pulite anche la zona dietro all’orecchio, ricordandovi poi di asciugarla accuratamente. Ricordatevi anche delle pieghe del collo. Soprattutto dopo la poppata è bene che le sciacquiate e asciughiate con cura perché può essere rimasta qualche goccia di latte.

Ombelico

Alla nascita il cordone ombelicale viene reciso e ne resta attaccato solo un piccolo pezzo: il moncone. Questo si essicca e cade spontaneamente, dopo 8-10 giorni se è piccolo e sottile. In tempi più lunghi se è grande e consistente. Per favorire la caduta ed evitare infezioni è necessario eseguire durante i primi giorni una piccola medicazione. La caduta del moncone ombelicale, in genere, dà il via libera al bagnetto. Non esercitare trazione sul moncone per favorire il distacco.

Per la medicazione servono garze sterili da sostituire ogni volta. Una fascetta tubolare a rete elastica. Eventualmente soluzioni con proprietà disinfettanti come il benzalconio cloruro o l’alcol etilico a 60-70° gradi. Ad ogni cambio di pannolino il moncone va disinfettato con garze sterili e poi asciugato bene. Va quindi avvolto con un paio di garze sterili. La medicazione si fissa con una fascetta tubolare a rete elastica. Rivolgendo il moncone verso l’alto per evitare che si bagni di pipì. Avvisate il pediatra se la pelle intorno all’ombelico è arrossata e si formano delle bolle, fuoriesce pus, sangue o abbondante secrezione.

Ernia ombelicale

Si tratta di un piccolo rigonfiamento in corrispondenza dell’ombelico che aumenta quando il bambino piange, tossisce o fa uno sforzo. Di solito l’ernia ombelicale non necessita di alcun trattamento e tende a guarire spontaneamente con il tempo. Non applicate cerotti, fascette o dischetti per comprimere l’ernia di vostra iniziativa. Potrebbero irritare la pelle senza alcun reale vantaggio. Se avete dubbi consultate il vostro pediatra.

Il bagnetto

Per i nostri piccoli l’acqua è un elemento naturale. Il bagnetto può diventare un momento di coccole, intimità e tenerezza. Un momento di relax tra madre e figlio. Un’occasione di conoscenza reciproca. Di festa in cui dedicargli qualche attenzione in più e godere del contatto pelle a pelle.

Come prima precauzione dobbiamo avere in mente di non lasciare mai il bambino solo nel bagnetto. Non c’è un momento ideale nella giornata per fargli il bagno. Un orario comodo può essere quello serale. Vale a dire verso le 8 di sera. Si ottiene un effetto rilassante, che potrebbe essere positivo per il riposo notturno. Inoltre di solito sono a casa entrambi i genitori. La cosa importante è che sia un momento della giornata tranquillo. Quando tu non hai fretta e il piccolo non ha fame né sonno.

Fare il bagno due o tre volte la settimana può essere sufficiente. Potete farlo anche tutti i giorni se il vostro bambino lo gradisce. Ricordiamoci che la cute nell’acqua tende a disidratarsi. Caratteristica questa molto accentuata nei piccoli bambini. La cosa importante è aggiungere all’acqua un olio da bagno per neonati.

Dove fare il bagnetto? E’ una scelta molto personale. Si può usare la vasca, oppure una vaschetta a uso personale fino a due anni. Meglio preparare tutto prima, perché sia a portata di mano. Il nostro olio da bagno. Un asciugamano caldo per avvolgerlo. Il pannolino pulito. I dischetti di cotone per asciugarlo bene. La crema idratante. I vestiti per il cambio.

La stanza deve essere ben riscaldata (20-22° C circa) e non avere correnti d’aria. La temperatura dell’acqua sui 37/38° C. Per controllare la temperatura all’inizio è utile un termometro poi riuscirete a capirlo semplicemente immergendo il gomito nell’acqua. Comunque vi regoliate, non fate mai scorrere l’acqua quando il bambino è già nella vasca. Potreste rischiare di scottarlo se l’acqua è troppo calda, o di raffreddarlo con un getto gelato.

Vediamo come procedere:

  • Immergete il piccolo gradualmente, iniziando dai piedini, parlategli con tono rassicurante: ricordate che il bimbo si sente insicuro e impaurito quando è nudo
  • Tenetelo saldamente, appoggiando la schiena e la testa sul vostro avambraccio sinistro, sostenendogli spalla e braccio con la mano sinistra, avrete così la mano destra libera per lavargli viso, collo, torace, genitali e gambe
  • Girate quindi il piccolo, appoggiatelo sul vostro braccio per pulire schiena e sederino mantenendo sempre una posizione che lo faccia sentire sicuro

Il cambio del pannolino

I pannolini più utilizzati sono quelli a mutandina monouso. È un’operazione che vi vedrà impegnate più volte al giorno (anche 10-12 volte le prime settimane). Approfittatene per cantargli una canzoncina mentre lui sgambetta libero. Accarezzatelo ma soprattutto parlategli: così facendo questa routine giornaliera diventerà un momento piacevole di gioco e di relazione.

Assicuratevi sempre di avere tutto il necessario a portata di mano. Perché il piccolo non deve mai essere lasciato solo sul fasciatoio, neppure per un attimo. Ci servono Pannolini puliti. Acqua corrente tiepida e dischetti di cotone. Possiamo usare l’acqua corrente da sola o unita ad un olio da bagno per neonati. Le salviettine detergenti in commercio vanno usate solo se non c’è l’acqua, per es. fuori casa, perché troppo disidratanti per la pelle del bambino.  Teniamo vicino a noi l’asciugamano e la crema idratante. Tutina e maglietta di ricambio nel caso si sporchi durante l’operazione.

Vediamo come procedere:

  • Lavatevi bene le mani prima di ogni cambio
  • Sistemate il bambino sul fasciatoio
  • Svestitelo, sfilando la tutina dalle gambe, sollevatela e ripiegatela all’indietro
  • Slacciate il pannolino sporco, ma non toglietelo ancora, prima controllate la situazione: se il bambino si è scaricato usate lo stesso pannolino per rimuovere la parte più consistente delle feci, quindi ripiegate il pannolino sotto il sederino e sfilatelo
  • Pulite accuratamente la zona genitale con i dischetti di cotone imbevuti in acqua tiepida o meglio sotto l’acqua corrente del rubinetto (verificate prima la temperatura dell’acqua!) con olio da bagno lungo le pieghe inguinali
  • Nei maschi pulite con cura anche la superficie dello scroto, ma non forzate il prepuzio, cioè la pellicina che ricopre la parte terminale del pene
  • Nelle bambine prestate attenzione alla zona vulvare, tra le grandi e le piccole labbra, procedendo con la pulizia dai genitali verso l’ano. Per evitare eventuali infezioni trasmesse dai germi presenti nelle feci. Nelle bambine vanno sempre usati oli da bagno
  • Asciugate con cura i genitali, il sederino e in particolare le pieghe perché l’umidità può causare irritazioni
  • Aprite il pannolino pulito, infilatelo sotto il sederino, fate passare la parte anteriore tra le cosce e allacciatelo senza stringere troppo
  • Gettate via il materiale sporco
  • Lavatevi bene le mani dopo ogni cambio

L’arrossamento da pannolino

Spesso ci troviamo di fronte ad un arrossamento della cute della zona ricoperta dal pannolino. La cause sono diverse. In primo luogo la pelle del bambino, come abbiamo visto, è molto delicata e sensibile. Poi la presenza del pannolino favorisce il contatto prolungato della pelle con l’urina e con i batteri delle feci. Questi provocano arrossamenti e screpolature. Va aggiunto anche l’azione di sfregamento del pannolino.

Per prevenire l’arrossamento da pannolino meglio cambiarlo molto spesso il pannolino. Sicuramente ogni volta che il bambino si scarica, anche se ha appena mangiato. A ogni cambio seguite le indicazioni viste in precedenza. Ricordandovi di asciugarlo con cura per eliminare ogni traccia di umidità. Di applicare una pasta all’ossido di zinco per 3-4 giorni. L’ossido di zinco secca l’infiammazione della pelle. Va applicato solo su pelli arrossate o infiammate. Non sulla pelle normale, che potrebbe seccarsi eccessivamente.

Se l’arrossamento non regredisce dopo il trattamento di qualche giorno. Si evidenziano piaghette e puntini rossi più rilevanti che peggiorano di giorno in giorno. Potrebbe trattarsi di un’infezione da Candida. In questo caso è necessario interpellare il pediatra che vi consiglierà una crema adatta a combattere l’infezione.

Unghie

Le unghie vanno tenute corte per evitare che si graffi. Tagliatele almeno 1 volta la settimana utilizzando forbici a punte smusse. Approfittate dei momenti in cui il piccolo è più rilassato. Magari durante, dopo la poppata, o addirittura mentre dorme.

Capelli

Vanno lavati durante il bagnetto, una o due volte alla settimana. Nei primi mesi è sufficiente un lavaggio leggero con acqua e shampoo oleoso per neonati.

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